Les Océanides 1860-69
Dante Gabriel Rossetti 1828-1882
The Salutation of Beatrice 1859
8 agosto 1863
16 Cheney Walk
Chelsea
Caro Sig. Gambart
[…] In risposta alla Vostra richiesta, Le invio la descrizione di due grandi schizzi ad olio, incorniciati insieme e intitolati, Il saluto di Beatrice in terra e in cielo.
Il soggetto di sinistra rappresenta il primissimo incontro fra Dante e Beatrice a Firenze, dopo che entrambi hanno raggiunto l’età adulta. La vicenda è descritta nella Vita Nuova di Dante e la citazione posta sopra il mio dipinto recita (in inglese), “Questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo, in mezzo a due gentil donne, le quali erano di più lunga estate”. Il verso sotto, invece, è preso da uno dei sonetti contenuti nella Vita Nuova: “Ne li occhi porta la mia donna Amore”.
Tra i due soggetti, la figura dipinta in oro sulla cornice rappresenta Amore che tiene in mano una meridiana, con l’ombra che indica la nona ora, la stessa in cui, come ci dice Dante, Beatrice muore il 9 luglio del 1290; la data è inscritta sopra. Amore sta spegnendo la sua torcia come simbolo della morte di Beatrice. Sotto vi è inciso il messaggio di Geremia che Dante cita in latino nella Vita Nuova, dove parla del grande dolore per la morte di Beatrice: “Quomodo sedet sola civitas plena popolo!” La figura di Amore, dunque, rappresenta la morte di Beatrice che ha luogo nel passaggio fra i due soggetti.
Il secondo soggetto rappresenta l’incontro in Paradiso di Dante e Beatrice, dopo la sua morte, come lui la descrive nel trentesimo Canto della seconda parte della Divina Commedia. La scritta sopra recita: “Sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva”. Il verso inscritto sotto riporta le parole che Beatrice gli rivolge: “Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice!”. Nel dipinto Dante ha appena allontanato il volto dalle mani in cui l’aveva nascosto, per guardare Beatrice mentre questa si solleva il velo. I soggetti prendono ispirazione da quelli reali e non da quelli allegorici della storia d’amore di Dante. L’intera Vita Nuova è stata da me tradotta e pubblicata in The Early Italian Poets. […]
Vostro Sinceramente
Chelsea
Caro Sig. Gambart
[…] In risposta alla Vostra richiesta, Le invio la descrizione di due grandi schizzi ad olio, incorniciati insieme e intitolati, Il saluto di Beatrice in terra e in cielo.
Il soggetto di sinistra rappresenta il primissimo incontro fra Dante e Beatrice a Firenze, dopo che entrambi hanno raggiunto l’età adulta. La vicenda è descritta nella Vita Nuova di Dante e la citazione posta sopra il mio dipinto recita (in inglese), “Questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo, in mezzo a due gentil donne, le quali erano di più lunga estate”. Il verso sotto, invece, è preso da uno dei sonetti contenuti nella Vita Nuova: “Ne li occhi porta la mia donna Amore”.
Tra i due soggetti, la figura dipinta in oro sulla cornice rappresenta Amore che tiene in mano una meridiana, con l’ombra che indica la nona ora, la stessa in cui, come ci dice Dante, Beatrice muore il 9 luglio del 1290; la data è inscritta sopra. Amore sta spegnendo la sua torcia come simbolo della morte di Beatrice. Sotto vi è inciso il messaggio di Geremia che Dante cita in latino nella Vita Nuova, dove parla del grande dolore per la morte di Beatrice: “Quomodo sedet sola civitas plena popolo!” La figura di Amore, dunque, rappresenta la morte di Beatrice che ha luogo nel passaggio fra i due soggetti.
Il secondo soggetto rappresenta l’incontro in Paradiso di Dante e Beatrice, dopo la sua morte, come lui la descrive nel trentesimo Canto della seconda parte della Divina Commedia. La scritta sopra recita: “Sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva”. Il verso inscritto sotto riporta le parole che Beatrice gli rivolge: “Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice!”. Nel dipinto Dante ha appena allontanato il volto dalle mani in cui l’aveva nascosto, per guardare Beatrice mentre questa si solleva il velo. I soggetti prendono ispirazione da quelli reali e non da quelli allegorici della storia d’amore di Dante. L’intera Vita Nuova è stata da me tradotta e pubblicata in The Early Italian Poets. […]
Vostro Sinceramente
D. G. Rossetti
(Fredeman, W. E., The Correspondence of Dante Gabriel Rossetti, op. cit., vol. 3, The Chelsea Years, 1863-1872, I. 1863-1867, pp. 72-73. La lettera fu inviata a Ernest Gambart, noto editore e mercante d’arte, il quale commissionò e acquistò molte opere di Rossetti).
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